venerdì 10 aprile 2009

[Case/Houses]Rifugi d'emergenza rapidi, convenienti e DIY/Istant House by MIT

Rifugi d'emergenza per eventi inattesi...

Organizzata dal MoMa la mostra Home Delivery - Fabricating the modern Dwelling July 20 October, 2008 - una mostra-workshop in cui sono stati presentati progetti di edilizia prefabbricata dal 1833 ad oggi."The exhibition is, by its very title, about the process of making architecture in the new conditions of the digital age, with aspirations for future factory production guided by mass customization, new digital techniques, and the brimming energy and creativity in today’s architectural climate that are triggered by developing streamlined relations between designing and fabricating". MoMa


E da questa mostra che vi mostro un esempio che ritengo interessante per due temi particolari e precisamente perchè si parla di Istant House e di castomizzazione./I show an interesting example speaking about Istant House and Customization.

DIGITALLY FABRICATED HOUSING FOR NEW ORLEANS

Questa ricerca è frutto di un Workshop universitario organizzato nel 2004 dal Massachusetts Institute of Technology seguito dal Prof. Larry Sass. Il tema del corso, The Istant House, riguardava essenzialmente la progettazione di semplici "rifugi" da realizzare in modo rapido e conveniente.
Una proposta per ricostruire velocemente la citta di New Orleans dopo la distruzione subita nel 2004.
"In 2004 Massachusetts Institute of Technology associate professor Larry Sass began research on an architectural project, Instant House, in an attempt to harness the speed and precision of laser cutters to fabricate simple shelters quickly and inexpensively".

Il workshop ha utilizzato tecnologie digitali, edilizie e di assemblaggio altamente evolute e ha prodotto un prototipo in scala 1:1, in soltanto 18 gg (con il lavoro di sole 3 persone) di una Istant house al costo di 40.000 $. Una nuova teoria del progetto di assemblaggio, che utilizza soluzioni innovative di incastri a scatto, legno compensato e truciolato e plastiche riciclate. "As Sass explains, the house applies recent engineer-developed theories of “design for assembly” that have brought innovation to things like snap-fit plastics in toys and cell phones. Like these products, the house — which can be assembled by three people in 18 days — snaps together, though the shell, comprised of plywood, waferboard, and recycled plastics, is sustained primarily by friction".artinfo



Il futuro di queste ricerche, secondo Dennis Michaud, deve portare attraverso la collaborazione delle diverse parti, architetti, costruttori e comuntà abitative, a realizzare case in "Do it Yourself" che gli stessi proprietari possono costruirsi da soli oltre che progettare, in base alle proprie esigenze, utilizzando il software in open-source. (Design 2.0)
"Our next step for continuing this project into the future is to increase wide-spread collaboration with architects, builders, and housing development organizations around the world. We really intend for the project to further develop as a 'do-it-yourself' endeavor—something that we could share with people across the world and that they could eventually utilize on their own. In concept, it's very similar to open-source software—users can contribute their own designs and fabrication ideas for everyone to use".






Gli eventi naturali e catastrofici rappresentano anche l'occasione per portare avanti ricerche e studi sull'edilizia prefabbricata, per rispondere in maniera rapida ed efficace alla richiesta di case temporanee. Una risposta concreta e possibile. Ma spero anche che gli studi continuino a produrre esempi del genere anche e indipendentemente dalle catastrofi...
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3 commenti:

Anna 14 aprile 2009 alle ore 11:17  

davvero interessanti questi studi di case prefabbricate "veloci".
sai bene che come te da architetto la rabbia è tanta... in questo paese si continua ad essere fatalisti, come se non si possa intervenire prima... costruire e ristrutturare meglio ad esempio, con controlli e verifiche, sarebbe già un buon inizio...

Tatti 16 aprile 2009 alle ore 09:07  

La rabbia è tanta anche per chi non è architetto, quindi posso immaginare la "vostra" che con cognizione di causa capite meglio le assurdità e le bestialità dell'edilizia fatta di sabbia e pietre làddove i rischi sismici sono altissimi....

Linda 16 aprile 2009 alle ore 16:22  

Speriamo in un futuro migliore, dove invece di aspettare la catastrofe per fare qualcosa si pensi prima gli interventi da fare.

Queste case prefabbricate sono davvero interessanti.

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